Cos’è l’ansia? Ecco i 7 tipi

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Preoccuparsi di fronte al futuro e alla varietà di sfide quotidiane che la vita presenta è una reazione normale. L’ignoto, nelle sue varie forme, fa paura a tutti inutile girarci intorno. C’è un però: se la tua preoccupazione è costante e onnipresente va oltre la normalità ed è identificabile come disturbo d’ansia. Pensa che l’ansia patologica affligge oltre 300 milioni di persone nel mondo, mica poche! Quindi se ti stai chiedendo cos’è l’ansia sei nel posto giusto, in questo articolo ti spiegherò tutto quello che devi sapere.

Cos’è l’ansia: una definizione da manuale

L’ansia è una miscela complessa di emozioni, prendi un pizzico di paura, un tocco di apprensione e un’abbondante spolverata di preoccupazione, spesso accompagnata da tensione muscolare e un’elevata vigilanza. Boom, ecco cos’è l’ansia. Queste reazioni fisiologiche e psicologiche preparano il corpo a rispondere a minacce presunte o probabili. Diversamente dalla paura, che è una reazione a un pericolo reale e immediato, l’ansia anticipa una minaccia futura, sia essa reale o immaginaria.

Storicamente, l’ansia ha avuto un ruolo evolutivo nel preparare gli esseri umani a pericoli imminenti e permettere loro di rispondere più efficacemente. Pensa ai nostri antenati, era giusto che provassero ansia/paura durante una battuta di caccia al cervo o quando fronteggiavano un nemico. Tuttavia, al giorno d’oggi, l’ansia ha assunto un ruolo più legato alla performance e dalla forte connotazione sociale. Ti potrebbe capitare, ad esempio, di provare ansia per un esame scolastico o universitario. La tua vita non è in pericolo, se non lo superi non succederà nulla, eppure si tratta di un evento potenzialmente molto ansiogeno. Questo perché è un evento fortemente collocato socialmente: dalla tua performance universitaria dipenderà parte del tuo status socio-economico. L’importante è che l’ansia si mantenga a livelli moderati, infatti se diventa troppo forte potrebbe avere l’effetto opposto e, invece che aiutare la performance, potrebbe inibirla perché ti sentiresti “nel pallone”.

I 7 tipi di disturbi d’ansia secondo il DSM5

Il DSM5 elenca sette forme di disturbi d’ansia, perchè non tutta l’ansia è uguale e non tutti la sperimentano allo stesso modo. Vediamo insieme quali sono.

Cos'è l'ansia e quali sono i 7 tipi di ansia
I 7 tipi di ansia

1) Il disturbo d’ansia generalizzata

Se ti stai chiedendo cos’è l’ansia devi sapere che i sintomi dell’ansia generalizzata comprendono sensazioni di preoccupazione eccessiva, spesso molto oltre la probabilità reale che gli eventi temuti si verifichino o l’impatto che potrebbero avere. Un altro aspetto distintivo è la loro natura intrusiva: sono incontrollabili, costanti, emergono senza motivo apparente e interferiscono notevolmente con la concentrazione e le attività quotidiane dell’individuo.

Per diagnosticare il disturbo d’ansia generalizzata, i sintomi devono essere presenti per la maggior parte del tempo, almeno per sei mesi. Inoltre, devono accompagnarsi a tre o più dei seguenti sintomi: irrequietezza o nervosismo, affaticamento, difficoltà di concentrazione o vuoti di memoria, irritabilità, tensione muscolare e disturbi del sonno. Questa combinazione di sintomi e la loro persistenza nel tempo sono cruciali per la diagnosi e la comprensione del disturbo.

Il disturbo d’ansia generalizzata si manifesta attraverso intense sensazioni di ansia e preoccupazione che si verificano quasi quotidianamente. Queste preoccupazioni possono riguardare una vasta gamma di argomenti, dalle responsabilità lavorative e questioni economiche alla possibilità di tragedie che coinvolgano i familiari, fino a questioni più quotidiane come le faccende domestiche.

2) Disturbo da panico

Il disturbo di panico, una forma specifica di disturbo d’ansia, si caratterizza per la presenza regolare e frequente di attacchi di panico. Un attacco di panico è un’intensa esperienza di ansia acuta, che emerge improvvisamente e porta con sé una paura intensa anche in assenza di un pericolo reale. Questi episodi sono accompagnati da sintomi fisici marcanti quali tachicardia, sudorazione, tremori, sensazione di soffocamento, dolori al petto, vertigini, e l’angoscia di perdere il controllo o persino di morire.

Nonostante la gravità, un attacco di panico è di solito un episodio isolato e transitorio che può capitare a chiunque almeno una volta nella vita. Tuttavia, per diagnosticare il disturbo di panico, è essenziale che questi attacchi siano ricorrenti e inattesi, ovvero non legati a specifiche situazioni. Inoltre, devono essere seguiti da almeno un mese di continua preoccupazione per la possibilità di avere un altro attacco, influenzando negativamente le attività quotidiane e il comportamento generale della persona affetta.

È possibile imparare a gestire gli attacchi di panico, ma una soluzione duratura solitamente comprende un’introspezione e l’analisi delle cause.

3) Fobia specifica

Il terzo disturbo elencato è la fobia specifica, caratterizzata da una paura eccessiva, costante e spesso irrazionale verso un particolare oggetto, situazione, animale o luogo. Questa paura intensa, definita come stimolo fobico, è talmente forte da spingere chi ne soffre ad evitare qualsiasi situazione in cui potrebbe incontrare l’oggetto della propria fobia. La natura dello stimolo fobico varia ampiamente da persona a persona. Alcune fobie sono piuttosto comuni, come la paura di animali pericolosi o di spazi ristretti, mentre altre possono essere più insolite, come la paura di specifici cibi, colori o suoni, situazioni che possono causare imbarazzo o vergogna in chi le vive.

Le fobie si sviluppano solitamente a seguito di un evento traumatico, che può essere sperimentato direttamente o come testimoni. Ad esempio, un bambino aggredito da un cane potrebbe sviluppare una fobia verso i cani, associando l’animale al terrore e all’impotenza provati durante l’attacco. Questa associazione tra lo stimolo (il cane) e la reazione emotiva (il terrore) porta alla creazione di una fobia specifica.

4) Agorafobia

L’agorafobia è il quarto disturbo d’ansia, caratterizzato da una gamma di sintomi distinti. Le persone con agorafobia possono sperimentare una profonda paura di trovarsi in spazi aperti o chiusi, di utilizzare mezzi di trasporto, di stare in fila o in mezzo alla folla, o anche semplicemente di essere fuori casa da soli. Questo terrore intenso spinge chi soffre di agorafobia ad evitare queste situazioni, oppure a sopportarle solo se accompagnati da qualcuno.

Il disturbo è frequentemente associato ad altri problemi d’ansia. Spesso si manifesta in persone che hanno esperienze di attacchi di panico, crisi d’ansia o sindrome da stress post-traumatico. La natura debilitante dell’agorafobia può avere un impatto significativo sulla vita quotidiana, limitando fortemente le attività e i luoghi in cui la persona si sente sicura. Tuttavia è assolutamente possibile guarire dall’agorafobia.

5) Ansia (o fobia) sociale

Passiamo ora al disturbo d’ansia sociale, che si manifesta come un intenso disagio e paura nelle situazioni sociali, dove c’è il rischio di sentirsi giudicati. Le persone con questo disturbo temono di apparire imbarazzati, ridicoli o di essere umiliati pubblicamente. Questa angoscia si può manifestare anche prima di affrontare la situazione temuta, con episodi di ansia anticipatoria che possono sorgere ore o addirittura settimane prima di un evento importante, come il matrimonio di un familiare.

A causa di questo forte disagio, chi soffre di ansia sociale tende ad isolarsi, causando conseguenze negative nella vita sociale e professionale. Questo isolamento può causare sentimenti di rabbia e depressione, aggravati dal senso di impotenza e solitudine che accompagnano il disturbo. Queste dinamiche rendono particolarmente difficile per chi ne soffre gestire le situazioni sociali, anche quelle che non possono essere evitate.

Se desideri sapere se ne soffri ho realizzato questo test per l’ansia sociale totalmente gratuito, invece se vuoi sapere come si guarisce ti consiglio l’articolo “Come superare la fobia sociale: consigli utili per affrontare l’ansia sociale“.

6) Mutismo selettivo

Il mutismo selettivo è un disturbo d’ansia caratterizzato dalla difficoltà di esprimersi e comunicare in determinati contesti sociali, una condizione che colpisce prevalentemente i bambini. Nonostante non vi siano ritardi nello sviluppo del linguaggio o nell’apprendimento, i bambini affetti da mutismo selettivo sono incapaci di parlare in alcune specifiche situazioni sociali. Sono perfettamente in grado di parlare, ma trovano impossibile farlo in contesti dove normalmente ci si aspetterebbe che parlino, come a scuola o durante attività ludiche. Questa incapacità di parlare non è dovuta a una mancanza di conoscenza o abilità linguistiche, ma è piuttosto una reazione di ansia legata a specifiche situazioni sociali.

7) Ansia da separazione

Il disturbo d’ansia di separazione colpisce principalmente i bambini, ma può presentarsi anche negli adulti. Chi ne soffre prova un’intensa paura e ansia all’idea di dover si separare dalle figure di riferimento a cui è profondamente legato, come i genitori nel caso dei bambini. Questa paura è spesso ingiustificata e persistente, legata alla preoccupazione che possano accadere incidenti o eventi tragici che comportino una separazione. Il timore associato all’ansia di separazione può manifestarsi anche attraverso incubi e sintomi fisici di disagio, riflettendo l’alto livello di ansia che la persona sperimenta riguardo alla possibilità di separazione.

Cause dei disturbi d’ansia

Abbiamo capito cos’è l’ansia e che ce ne sono sette tipi, ma cosa causa un disturbo d’ansia? Come nasce? Spesso le persone mi chiedono anche per quale motivo viene l’ansia? Come non esiste un unico tipo di disturbo d’ansia, così non esiste una singola causa che lo determini. Piuttosto, ci sono diversi fattori, spesso interconnessi, che possono contribuire allo sviluppo di un disturbo d’ansia. Tra questi, l’ansia può essere scatenata da problemi fisiologici o malattie come tumori, problemi cardiaci, squilibri ormonali, asma, o dall’uso o l’abbandono di sostanze psicoattive come droghe e psicofarmaci.

Un altro fattore significativo che può causare un disturbo d’ansia è la familiarità, suggerendo che l’ansia possa avere una componente ereditaria o essere influenzata dall’ambiente familiare, in particolare se si cresce a stretto contatto con persone che soffrono di ansia.

Inoltre, gli eventi traumatici, sia recenti che passati, sono una causa comune di disturbi d’ansia. Questi possono includere la fine di un rapporto significativo, il lutto, l’esposizione a un disastro o altre situazioni in cui la vita propria o altrui è stata in pericolo. Anche lo stress prolungato, derivante da lavori ad alto rischio o stressanti, situazioni di mobbing sul posto di lavoro o abusi in ambito domestico o familiare, può essere un fattore scatenante significativo.

Rimedi dei disturbi d’ansia: come guarire

Tantissime persone in Italia soffrono di un disturbo d’ansia, pensa che tra i giovani si stima che ne soffra il 21%. Purtroppo molte di queste persone non chiedono aiuto ed è un peccato perché dall’ansia si guarisce.

Quindi l’ultimo tassello per capire l’ansia è comprendere come guarire da un disturbo d’ansia. Come abbiamo osservato, ogni disturbo d’ansia ha cause e sintomi specifici e varia da persona a persona. Questo rende impossibile l’esistenza di un unico trattamento efficace per tutti. Generalmente, per gli adulti, il trattamento più comune per i disturbi d’ansia è un percorso psicologico, che, attraverso varie tecniche, permette di affrontare efficacemente le cause e insegna a gestire i sintomi. Molte persone preferiscono evitare l’uso di psicofarmaci per via dei potenziali effetti collaterali. Se vuoi saperne ti consiglio di leggere il mio articolo su come curare i disturbi d’ansia senza farmaci, troverai molti spunti interessanti.

Per i bambini, invece, l’uso di farmaci è quasi sempre escluso. In questi casi, oltre allo psicologo, si può intervenire anche con un supporto psicoeducativo rivolto alla famiglia. Se pensi di soffrire di un disturbo d’ansia e vuoi rivolgerti ad uno psicologo competente contattami, sarò ben felice di ascoltare i tuoi dubbi e costruire un percorso per risolvere il problema.

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Mi chiamo Simone Zamboni e sono uno psicologo clinico. Ricevo a Brescia e online.