“non so cosa fare nella vita”: ecco cosa devi fare

Iscritivi alla newsletter

0% SPAM, 100% psicologia e crescita personale.

Indice

Era un venerdì sera come tanti e mi trovavo fuori da un bar del centro di Brescia, con qualche amico, a sorseggiare un bicchiere di Coca Cola Zero con abbondante ghiaccio ed una fetta di limone bella spessa. Ad un certo punto un mio amico saluta una ragazza, che si ferma per scambiare due parole con noi. Scopro che si chiama Vanessa, lei invece scopre che mi chiamo Simone e faccio lo psicologo. Dopo qualche istante che parliamo abbassa un poco il tono di voce e mi confida: “Sai Simone, è un periodo un po’ strano, non so cosa fare della mia vita, mi sento persa. Non so cosa mi piace fare e non so in cosa sono brava. Mi sembra di essere come una barca in mezzo al mare che ha perso la rotta e sono in balia degli eventi.“.

Ecco questo articolo ha l’obiettivo di aiutare tutte le persone come Vanessa. Fornire almeno un’iniziale bussola per chi non sa cosa fare della propria vita, aiutare a porsi le domande giuste per trovare le giuste risposte.

Cosa significa non sapere cosa fare nella vita?

Per prima cosa dobbiamo intenderci su cosa voglia dire non saper cosa fare della propria vita. Abbiamo usato la metafora della barca che non ha più una rotta, ma cerchiamo di approfondire la questione.

La vita è un viaggio incerto, un percorso che ciascuno di noi affronta con speranze, sogni e aspirazioni. Siamo abituati a seguire una serie di step predeterminati ma alle persone intelligenti può capitare di mettere in dubbio il sentiero che altri hanno deciso per noi. Pensaci un attimo, fin da piccolo ti hanno sempre detto gli altri cosa fare: devi andare all’asilo con tutti gli altri bambini, devi lavarti i denti dopo cena, devi comportarti bene, devi fare il bravo, non devi disturbare. Poi crescendo: devi andare alle elementari, poi alle medie, poi alle superiori come fanno tutti. Poi devi andare all’università come le persone brave e perbene, oppure devi andare subito a lavorare come le persone che si danno da fare, magari uno di quei lavori frustranti ma pagati bene. Studi studi, lavori lavori, poi ti sposi e fai figli. Ma se questa vita non dovesse andarti bene? É proprio qui che sperimenti un lacerante senso di smarrimento, perché in fin dei conti hai sempre lasciato decidere gli altri e la strada alternativa non è una strada battuta.

Lo diceva molto chiaramente Michela Murgia in uno speech del 2020: “Ho iniziato a capire chi ero quando ho cominciato a dire di no agli altri. Ho smesso di compiacere ed ho iniziato a piacermi”.

Michela Murgia speech sul non sapere cosa fare nella vita.
Michela Murgia: “Tu non lo sai che cosa vuoi essere.”

“Non so cosa fare nella vita: ecco cosa devi fare.” Questa affermazione può sembrare controintuitiva, ma è il punto di partenza per esplorare il significato più profondo dietro l’incertezza e il desiderio di trovare la propria strada. In questo articolo, esamineremo le sfide che sorgono quando ci troviamo a un punto morto e ti offrirò una guida per affrontare questa situazione in modo costruttivo.

L’importanza di definire i tuoi obiettivi e desideri

Trovarsi di fronte all’incertezza riguardo al proprio percorso di vita è un’esperienza comune e umana, quindi per prima cosa puoi tranquillizzarti. È come essere in una vasta foresta senza una bussola, ma la chiave per uscire da questa situazione è iniziare a definire chiaramente cosa vogliamo dalla vita.

Definire i tuoi obiettivi e desideri è il primo passo fondamentale verso la chiarezza e la direzione. Senza una destinazione in mente, è facile perdersi o rimanere bloccati nella stessa posizione.

La psicologia ci insegna che avere obiettivi chiari e desideri ben definiti è cruciale per il nostro benessere mentale ed emotivo. Ci dà uno scopo, una ragione per cui svegliarci al mattino e affrontare le sfide quotidiane.

Ma come puoi iniziare a definire cosa vuoi davvero dalla vita? Ecco alcuni passaggi da considerare e dai quali puoi prendere spunto:

  1. Auto-riflessione profonda: Prenditi il tempo per riflettere su ciò che ti appassiona, su ciò che ti fa sentire vivo e su ciò che vorresti realizzare nel tempo. Scrivi i tuoi pensieri e riflessioni in un diario.
  2. Identifica i tuoi valori: Comprendere i tuoi valori fondamentali ti aiuterà a stabilire obiettivi che sono in linea con ciò che è veramente importante per te.
  3. Sogna in grande, poi affina: Non limitarti nei tuoi sogni. Visualizza il futuro ideale e poi suddividilo in obiettivi più piccoli e realistici. Questo rende il percorso più gestibile.
  4. Ricerca e apprendimento: Studia storie di persone che hanno affrontato situazioni simili o che hanno raggiunto i loro obiettivi. Imparare dalle esperienze degli altri può essere ispirante e informativo, ma attenzione! I libri autobiografici sono spesso romanzati e i social raccontano sempre e solo una parte della verità. Ispirati ma con giudizio.
  5. Ascolta te stesso: Talvolta, le risposte che cerchiamo sono già dentro di noi. Presta attenzione alla tua intuizione e alla tua voce interiore. L’intuizione può arrivare da un momento all’altro ma devi essere pronto ad accoglierla!
!

Ti sembra troppo difficile?

Come psicologo posso aiutarti con 1-2 incontri mirati. Ti aiuterò a trovare la tua strada in breve tempo.

Definire i tuoi obiettivi e desideri non è un processo che avviene dall’oggi al domani. Richiede tempo, pazienza e auto-comprensione. Tuttavia, è un passo fondamentale per superare l’incertezza e iniziare a plasmare la tua vita da protagonista.

Nel prossimo capitolo, esploreremo come le domande giuste possono guidarti verso la tua strada nella vita.

Le 10 Domande per Trovare la Tua Strada: domande fondamentali per la tua autoriflessione

Trovarsi di fronte all’incertezza riguardo alla propria direzione nella vita è una sfida che può sembrare insormontabile. Tuttavia esistono domande potenti che possono aiutarti ad esplorare chi sei e cosa vuoi davvero dalla vita. Queste domande vanno oltre la superficie, scavando nel profondo del tuo essere per svelare la verità. Siccome so che ti senti smarrito ho riassunto quelle che mi piacciono di più in un elenco ordinato. Ecco 10 domande per la tua autoriflessione e autoanalisi, prenditi del tempo per cercare la tua personale risposta e salvale da qualche parte:

  1. Per cosa sei disposto a soffrire? Questa domanda fa riflettere sui sacrifici che siamo disposti a compiere per raggiungere i nostri obiettivi. Identificare cosa siamo disposti a sopportare può illuminare la strada da percorrere. Per cosa ti va di sopportare stress, frustrazioni e delusioni? Conoscevo una ragazza fortemente motivata a fare l’insegnante. Si è dovuta sobbarcare università, innumerevoli corsi per i crediti e anni da supplente precaria, il tutto per arrivare al lavoro che sognava.
  2. Come immagini la tua vita tra 5 anni? Immagina il tuo futuro ideale. Quali obiettivi hai raggiunto? Che tipo di persona sei diventato? Questa visione può guidarti nella definizione dei tuoi obiettivi a lungo termine.
  3. Cosa faresti se non avessi paura? Spesso, la paura è ciò che ci trattiene. Immagina un mondo in cui la paura non è un ostacolo. Cosa faresti in quel caso? Questa domanda può rivelare desideri nascosti.
  4. Cosa faresti se fossi sicuro di avere successo? Anche la paura del fallimento può paralizzarci. Ma se il successo fosse garantito, cosa intraprenderesti? Questa risposta può indicare la tua vera passione.
  5. Quali sono i tuoi 3 più grandi talenti? Ognuno di noi ha talenti unici. Identificare i tuoi talenti ti consente di sfruttarli nella tua ricerca di scopo. I giapponesi hanno molto chiaro il concetto di talento intersecato a desiderio ed infatti hanno una parola dedicata, l’ Ikigai. L’ikigai è la ragione di vita, cioè che siamo bravi a fare e ciò che vogliamo fare. Ad esempio sei bravo a disegnare e vuoi diventare un artista, questa è la tua ragione di vita.
  6. Se ti rimanesse un’ora di vita, come la spenderesti? Questa domanda ci costringe a riflettere su ciò che è veramente importante. Le tue azioni in quel momento finale rivelerebbero le tue priorità.
  7. Quando è stata l’ultima volta che ti sei sentito vivo? La vita è fatta di momenti speciali. Identifica un momento in cui ti sei sentito pienamente vivo e chiediti cosa lo ha reso così significativo.
  8. Quali sono le 5 cose più importanti per te? Priorità chiare sono la chiave per prendere decisioni consapevoli. Definisci le tue cinque priorità principali.
  9. Chi è la persona che ammiri di più al mondo? Spesso ammiriamo coloro che incarnano valori o realizzazioni che desideriamo. Questa ammirazione può essere una guida.
  10. Quale lavoro saresti disposto a fare anche gratis? Il lavoro che faresti con passione può rivelare la tua vera vocazione. D’altronde già Confucio diceva: “Fai il lavoro che ami e non lavorerai un solo giorno della tua vita”. Identifica cosa ami così profondamente da farlo senza aspettarti una ricompensa.

Queste domande sono strumenti potenti per l’auto-riflessione e possono aiutarti a illuminare la tua strada nella vita. Il mio consiglio è di stamparle e tenerle magari sul comodino o sulla scrivania. DI tanto in tanto guarda il foglio e cerca di trovare una risposta. A proposito, qui sotto il pdf stampabile.

Nel prossimo capitolo, esploreremo come puoi tradurre queste riflessioni in azione concreta.

Come puoi tradurre queste riflessioni in azione concreta

Hai riflettuto su chi sei, sui tuoi desideri e le tue aspirazioni. Hai risposto a domande fondamentali sulla tua vita e hai identificato ciò che è veramente importante per te. Ma come puoi tradurre queste riflessioni in azione concreta? Ecco alcuni passaggi per aiutarti a trasformare i tuoi pensieri in realtà:

1. Stabilisci obiettivi chiari: Ora che hai una migliore comprensione di ciò che desideri, traduci questi desideri in obiettivi specifici. Gli obiettivi dovrebbero essere misurabili e realistici, quindi comincia da qualcosa di molto semplice, ti darà la giusta carica per cominciare.

2. Crea un piano d’azione: Un piano d’azione dettagliato è essenziale per realizzare i tuoi obiettivi. Suddividi il percorso in passaggi più piccoli e definisci le azioni necessarie.

3. Sii coerente: Mantenere la coerenza nel perseguire i tuoi obiettivi è fondamentale. Trova il modo di mantenere la motivazione a lungo termine. A questo proposito cerca di mantenere routine e costruisci abitudini.

4. Adatta il percorso: La vita è piena di imprevisti. Sii flessibile e disposto a modificare il tuo percorso se necessario. Bauman diceva che viviamo nella “modernità liquida”, ovvero in un periodo in cui tutto è mutevole. Qualcosa di simile lo dice anche Gianluca Gotto nel suo ultimo libro “Profondo come il mare, leggero come il cielo” a proposito dell’impermanenza.

5. Cerca supporto: Condividere i tuoi obiettivi con amici, familiari o un mentore può fornire un prezioso sostegno, specialmente nei momenti più bui che fanno parte del percorso.

6. Monitora e celebra i progressi: Premiati, te lo meriti. Tieni traccia dei tuoi progressi e festeggia ogni piccolo traguardo. Questo ti motiverà a continuare.

7. Affronta le paure: Se hai identificato paure che ti bloccano, affrontale gradualmente. Una tecnica efficace è quello dell’esposizione graduale ma da solo può essere impegnativo. Uno psicologo specializzato può indirizzarti anche con pochi incontri mirati.

8. Sii paziente: Il progresso difficilmente è lineare, piuttosto è fatto di salite e discese.

Tradurre le tue riflessioni in azione concreta richiede impegno e determinazione. Tuttavia, ogni passo che compi ti avvicina alla realizzazione dei tuoi sogni e al raggiungimento della tua vera strada nella vita. Nel prossimo capitolo, esploreremo come affrontare la paura del fallimento e la gestione degli ostacoli.

Se la paura ti mette i bastoni fra le ruote, cioè non so cosa fare nella vita perché ho paura e ansia

Esistono 2 tipi di paura: quella di un pericolo reale e quella di un pericolo immaginario. Il primo tipo di paura è quello che provi quando ti trovi di fronte ad un grosso leone, la tua vita può essere effettivamente in pericolo e la paura è un buon alleato che ti consentirà di mettere in atto un meccanismo di fuga, per portare a casa la pelle sano e salvo. Il secondo tipo di paura è quello di un pericolo immaginario o supposto. È tipico di chi, ad esempio, non guida perché ha paura che potrebbe fare un incidente o non prende l’ascensore perché teme che si potrebbe bloccare.

Proprio questo tipo di paura è il più subdolo. Sebbene abbia una chiara radice nelle strategie evolutive, è tuttavia un sentimento che ci preclude innumerevoli situazioni o esperienze, tenendoci segregati nella nostra zona di comfort che altro non è che una gabbia d’orata. Se non sai cosa fare nella tua vita devi cominciare a sperimentare e per sperimentare devi vincere questa paura. Certo poco importa se non prendi l’ascensore in favore delle scale, quello era un semplice esempio.

Un tipo di paura immaginaria o irrealistica è la paura del fallimento. Quante volte ti capita di non fare qualcosa per paura che andrà a finire male? Ma come puoi scoprire cosa fare nella vita se non ti butti e se non provi? Quando ti viene questo pensiero chiediti piuttosto: “e se dovesse andare bene?”. Il fallimento è solo un’opzione ma non focalizzarti troppo su di essa.

Ad esempio parte di questo articolo lo sto scrivendo da Bali, in Indonesia, sulla via dell’imbrunire mentre aspetto di uscire per cena. Sono da solo, a oltre 16h di aereo dall’Italia. Avevo paura prima di partire? Si un po’ di sana paura, ma focalizzavo l’attenzione su ciò che sarebbe potuto andare bene piuttosto che su ciò che sarebbe andato male.

Io che scrivo l'articolo non so cosa fare nella vita da un macbook air a Bali
Io che scrivo l’articolo “non so cosa fare nella vita” dal mio Macbook a Bali (Indonesia).

Quindi cosa voglio farti capire da questo capitolo? Una cosa fondamentale. Chiediti quanto siano reali le tue paure e combatti le tue paure immaginarie del tipo “se qualcosa dovesse andare male” e “e se succedesse qualcosa?”.

La gestione dell’Ansia

Eeeh lo so. Tu penserai che la faccio facile. Facile dire: “Fai questo, fai quello, affronta questo e affronta quello”. Il problema è che c’è sempre l’ansia che rende tutto più difficile vero?

Prima di tutto devi sapere che esistono vari tipi di ansia ma quelli che potrebbero interessarti sono l’ansia generalizzata o l’ansia anticipatoria.

È necessario capire che provare ansia è normale in certi tipi di situazioni. Si tratta di una risposta fisiologica del nostro corpo a certi stimoli spaventosi. Ciò che dobbiamo impedire, però, è di cadere in un’ansia paralizzante. Un ansia cioè che ci impedisce di vivere e sperimentare.

Anche Chiara Ferragni, in un’intervista del 2021, ha ammesso di soffrire di ansia e aver sofferto di attacchi di panico. Ne è uscita, con l’aiuto di uno psicologo, buttandosi a capofitto nelle sue paure. Infatti la strategia è proprio questa: evitare di evitare. In altre parole è non fare in modo che l’ansia condizioni la tua vita. Affrontandola e combattendola, poco a poco svanirà.

Se dovesse interessarti approfondire l’argomento puoi leggere il mio articolo su come curare l’ansia senza farmaci o scrivermi in privato.

In conclusione

Tiriamo un po’ le fila di questo lungo articolo.

Abbiamo visto come la frase “non so cosa fare della mia vita” sia assolutamente normale e che questa fase di vita può effettivamente capitare a tante persone.

Quello che puoi fare è attraversare due fasi. La prima è quella del pensiero, cerca di entrare nel problema e non distrarti troppo con videogiochi, smartphone o altro tipo di intrattenimento cheap che non ti consente di stare sul problema. La seconda fase invece è quella dell’azione, cerca di evitare l’immobilismo. Piuttosto fai, prova, sperimenta e sbaglia.

Se dovessi avere bisogno di aiuto professionale non esitare a contattarmi. Un grande abbraccio virtuale 🤗

Cerchi uno psicologo?
Mi chiamo Simone Zamboni e sono uno psicologo clinico. Ricevo a Brescia e online.