Single e felici? Si ma ad una condizione

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Alzi la mano chi, almeno una volta, ha avuto il cuore spezzato e ha pensato: “Io con l’amore basta, single e felice a vita, non ne voglio più sapere niente”.

Poi il tempo passa e inevitabilmente si ricomincia da capo. Nuova storia, nuove emozioni e nuove sfide da affrontare insieme. Oppure semplicemente qualcuno tra i lettori non ha mai avuto modo di fidanzarsi.

Ma si può essere veramente felici da nubili o celibi, cioè da persone single senza una relazione stabile? O da genitori separati. Oppure siamo destinati a legarci ad un’altra metà per sfuggire alla tristezza della solitudine?

La piramide dei bisogni di Maslow

Cominciamo a cercare la risposta a questa domanda con un viaggio indietro nel tempo di ben 70 anni, Nella prima metà degli anni ’50 Maslow teorizzò la sua celebre piramide dei bisogni. Si tratta di una classificazione dell’importanza dei bisogni dell’uomo. Alla base troviamo i più importanti, via via che saliamo troviamo quelli più raffinati e meno indispensabili, seppur sempre importanti per il benessere della persona.

La piramide di Maslow (1954)

Parendo dalla base e spostandoci verso la punta troviamo:

  1. Bisogni fisiologici: è il livello più basso della piramide e rappresenta i bisogni essenziali per la sopravvivenza fisica dell’individuo. Include necessità come cibo, acqua, riposo, sonno, e altre funzioni corporee di base.
  2. Bisogni di sicurezza: riguarda la necessità di sentirsi al sicuro e protetti. Include bisogni come la sicurezza personale, la sicurezza finanziaria, la stabilità del lavoro e la salute.
  3. Bisogni di appartenenza: tratta dei bisogni sociali e di appartenenza. Include il desiderio di relazioni sociali significative, amicizia, amore e appartenenza a gruppi sociali.
  4. Bisogni di stima: questo livello riguarda il desiderio di sentirsi stimati e rispettati, sia da sé stessi che dagli altri. Include il bisogno di autostima, fiducia in sé, riconoscimento da parte degli altri e rispetto.
  5. Bisogni di autorealizzazione: è il livello più alto della piramide, dunque il meno fondamentale. Rappresenta la realizzazione del pieno potenziale individuale. Include il desiderio di crescita personale, sviluppo delle proprie capacità, creatività e il raggiungimento del proprio scopo nella vita.

Maslow quindi ci dice che il bisogno di amore e affettività è un bisogno molto importante nella vita delle persone, infatti si trova al terzo livello su cinque.

Nuove generazioni, nuovi bisogni

Al giorno d’oggi è possibile ipotizzare un’inversione dei bisogni al piano terzo con quelli al piano quarto. Infatti sembra sia fondamentale per le persone avere una buona carriera lavorativa, un’autostima elevata e sentirsi delle persone realizzate. Più importante, apparentemente, di soddisfare i propri bisogni affettivi con un partner, perlomeno in certi periodi di vita.

In più c’è da considerare che la società attuale sembra molto più individualista, ossia centrata su valori personali piuttosto che di coppia o collettivi.

Tutto questo, a parer mio, fa perdere importanza alla relazione stabile di coppia che sicuramente rimane fondamentale nelle vite di molte persone, ma tuttavia non è più requisito imprescindibile per una vita felice e appagante. Single e felici quindi? Sembrerebbe una strada percorribile.

L’emancipazione della donna

Una donna, oggi, non ha più bisogno di un uomo al suo fianco per sentirsi completa e realizzata. È anche questo un fattore importante da considerare. Oggi più che mai è immaginabile l’idea di una donna single e felice, autosufficiente e libera.

La ricerca di un partner tra donna e uomo

Tuttavia, in un certo senso, credo che una buona fetta della popolazione femminile possa aver accesso a dei potenziali partner anche in una condizione di totale passività. In altre parole, qualche uomo che ci prova con te c’è sempre. Può non piacerti quella persona, ma l’occasione ti è capitata senza che tu dovessi fare qualcosa di particolare, semplicemente vivendo. Una donna quindi è più probabile che abbia scelto di rimanere single, perché tra i partner disponibili nessuno le piaceva. Per i maschi la situazione è più critica perché a loro è chiesto di mettersi in una condizione di ricerca attiva del partner. Devono fare il primo passo e provarci. Chi non ci riesce per l’eccessiva timidezza, per l’ansia o per altre condizioni sta in realtà subendo la condizione di celibato.

Nuovi modi di soddisfare il bisogno di affettività

Il soddisfacimento del bisogno di affettività, più lieve ed elastico, può così passare attraverso forme alternative.

  1. Investire sui rapporti di amicizia: coltivare amicizie significative e sviluppare relazioni profonde. Partecipare ad attività sociali, gruppi di interesse o club.
  2. Relazioni familiari: investire tempo nelle relazioni con i membri della famiglia o i parenti (zii, nipoti…). Il sostegno e l’affetto familiare possono contribuire significativamente al benessere emotivo.
  3. Animali domestici: gli animali domestici possono offrire compagnia, affetto incondizionato e ridurre il senso di solitudine. Adottare un animale può essere un modo gratificante per soddisfare il bisogno di affettività.

Single e felici? Si ma solo se lo scegli

Abbiamo scomodato Maslow e la sua piramide per dimostrare che il bisogno di affettività fa parte della nostra natura di esseri umani, ma abbiamo anche scoperto che negli ultimi anni forse è diventato un bisogno leggermente meno importante, ed un bisogno che può essere soddisfatto in vari modi non solo con un partner.

Quindi si può essere felici anche da soli? Si a patto che sia una scelta consapevole che nasce da una motivazione interna. Al termine di una relazione fallimentare si può, ad esempio, scegliere volontariamente di rimanere single per qualche anno in modo tale da investire più su sé stessi. Questa secondo me è una condizione nella quale la felicità è perfettamente compatibile con il proprio stato, cioè si può essere genuinamente contenti così.

D’altro canto se un ragazzo o una ragazza avrebbero il desiderio di fidanzarsi/sposarsi ma non trovano un partner, così come se hanno paura di soffrire di nuovo per amore, è difficile essere felici perché si avrà la sensazione di una mancanza nella propria vita.

Qui puoi vedere il mio video sull’argomento:

Come essere felici di essere single?

Essere single e felici è possibile se è una scelta interiore, non obbligata da fattori esterni, anche a 40 o 50 anni che certe volte è un periodo un po’ più critico dei 30. Per poter ottimizzare la felicità e prenderti il meglio da tuo periodo da single ti do alcuni consigli:

  1. Non precluderti la possibilità di contatti con persone del sesso opposto.
  2. Aumenta le tue relazioni sociali, sia in quantità che in qualità.
  3. Dedica parte del maggior tempo a tua disposizione ad un hobby o una passione.
  4. Segui un corso per migliorare le tue competenze.
  5. Viaggia e non smettere mai di scoprire.
  6. Pratica sport, ti aiuterà a compensare l’eventuale astinenza sessuale.
  7. Accetta i giorni di malinconia e lasciali trascorrere come scorre l’acqua nei fiumi.

In conclusione

È giunto il momento di tirare un po’ le fila di questo articolo. Sicuramente ci sarebbero ancora molte considerazioni da fare e molte cose da dire, tuttavia credo di aver trattato diversi punti fondamentali. Non metto in dubbio che nel breve/medio periodo si possa davvero riuscire ad essere single e felici, ma nel lungo periodo la mancanza di una relazione stabile può farci sentire incompleti.

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Mi chiamo Simone Zamboni e sono uno psicologo clinico. Ricevo a Brescia e online.